Posts written by *Leah

» Posted: 28/4/2011, 14:19 Stanley Kubrick - » Registi
Sì. *.*

Per un mio gusto personale, preferisco i film più recenti. Quelli vecchi sono bellissimi lo stesso, ma più passava il tempo più Kubrick ha acquistato una maturità diversa. Ritengo che la sua filmografia sia stata un crescendo di notevole pregio.
» Posted: 27/4/2011, 23:13 Stanley Kubrick - » Registi
Un regista straordinario. Ha fatto pochi film, ma caspita, che film!

Ho visto molti dei suoi film (Orizzonti di gloria, Lolita, 2001: Odissea nello spazio, Arancia meccanica, Barry Lyndon, Shining, Full Metal Jacket, Eyes Wide Shut) e li ho trovati uno più bello dell'altro. C'è sempre qualcosa che dà da pensare, di stimolante.
L'uomo e la psiche umana sono un po' il fil rouge dei suoi film.

Eyes Wide Shut è a dir poco stupendo, io l'ho adorato. **
Cruise e la Kidman erano eccezionali in questo film e tutto, l'atmosfera, la storia, le luci, la fotografia erano sublimi.
» Posted: 26/4/2011, 17:41 Arancia meccanica - » Film d'Autore
Film stupendo, come la maggior parte dei film di Kubrick. *.*
Io trovo che Arancia Meccanica sia l'analisi di una società che, ai tempi in cui il film è nato, era ancora di là da venire, ma che Kubrick è stato in grado di predire e anticipare nei suoi lati più oscuri; certo, con qualche esasperazione dovuta al genere scelto per il film e comunque ad una tendenza tipica di Kubrick.
I temi principali di questo film sono sicuramente la violenza e la società, ma non come due cose separate: la violenza penetra nella società e la società l'accetta, con un'indifferenza inquietante e quasi disarmante, punendola solo quando giunge ad estremi intollerabili, quali l'omicidio. Ma la violenza più grande è quella psicologica, presente in varie misure nel film e sotto vari aspetti. Non c'è comunicazione famigliare: Alex non comunica con la sua famiglia, che dal canto suo ignora quale sia la vera vita del giovane e non se ne cura, portata a mantenere un'apparenza sicuramente più comoda, ma assolutamente non vera. La violenza fisica è accentuata dalle bravate di Alex che degenerano sempre in una violenza brutale ed estrema che si compiace di se stessa, come traspare perfettamente dalla scena in cui Alex picchia lo scrittore Mr Alexander (curioso omonimo del protagonista, che sarà per lui vittima e carnefice durante il corso della storia) cantando Singin' in the rain. La violenza quindi appare inizialmente come il fulcro del film, ma andando avanti si scopre che non è totalmente vero. Quando Alex uccide l'anziana direttrice di un centro dimagrante e viene catturato, viene catapultato in un mondo capovolto. Infatti le istituzioni che dovrebbero correggerlo e riabilitarlo, sono le prime ad usare un altro ma non meno brutale tipo di violenza su di lui, che passa dal ruolo di carnefice a quello di vittima. Tutto infatti ruota sottilmente attorno al potere e i potenti: il Governo in carica cercherà di promuovere la Cura Ludovico (anche qui va notata l'analogia del nome della cura e il nome di Beethoven, che Alex tanto ama) per la riabilitazione dei soggetti violenti e pericolosi per la società e Alex, grazie alla buona condotta che ha tenuto in carcere, sperimenterà tale cura, la quale altro non è che una violenza psicologica sul paziente, al quale vengono fatte vedere obbligatoriamente scene di violenza dopo avergli somministrato un farmaco che gli faccia provare una sensazione di dolore estremo mentre le guarda, in modo da inibire la sua tendenza alla violenza. Combattere la violenza con altra violenza, in somma, ma dietro a tutto sta, quasi in ombra, il ruolo del potere governativo, che applica questo metodo sui detenuti nella speranza di ottenere consensi e voti. Difatti, la situazione verrà completamente ribaltata alla fine del film, in un paradosso così evidente da portare alla luce una delle accuse principali che Kubrick ha voluto muovere con questo film. Alex infatti, una volta guarito, si inserisce nuovamente nella società e la trova totalmente cambiata: i suoi genitori hanno affittato la sua camera e lo trattano da estraneo ancor più di quanto non facessero già prima, i suoi compagni di violenza sono diventati poliziotti (altro esplicito riferimento alla violenza che il potere usa per combattere la violenza) e si vendicano di lui; infine, sfinito dalle sevizie subite dai suoi amici di un tempo, Alex capita nella casa dello scrittore che aveva picchiato dopo avergli violentato la moglie, il quale chiama la polizia che, attraverso le loro domande e facendogli ascoltare la musica di Beethoven (un tempo tanto amata e ora tanto odiata, in seguito all'uso che di essa era stato fatto durante la Cura Ludovico) lo spingeranno a gettarsi dalla finestra in un tentativo di suicidio per non udire più la Nona Sinfonia. Ed è a questo punto che la situazione cambia in modo paradossale: in ospedale Alex viene raggiunto dal Ministro dell'Interno che, preoccupato solo della pessima conseguenza che la vicenda di Alex e della Cura Ludovico potrebbe scatenare, impedendo a lui una rielezione, si assicura che Alex sia tornato esattamente come prima i trattamenti della Cura, con metodi tra l'altro poco ortodossi. E così sarà: Alex alla fine del film esulterà di gioa, dichiarandosi completamente guarito, poiché la guarigione significava il ritorno a Beethoven e alla sua amata ultra-violenza. Il finale lascia spiazzati, poiché colui che all'inizio del film appariva come un delinquente crudele e sadico, alla fine risulta come una vittima della società, schiavo del Potere che il Potere stesso vuole sfruttare a suo vantaggio, senza curarsi per nulla di lui come individuo, né delle sue inclinazioni violente, ma soltanto del mantenimento dei suoi privilegi. Il Potere fa ciò che fa solo e unicamente per ottenere voti e non si ferma davanti a niente: non gli importa di giocare con la vita e la mente di un essere umano, ma vuole soltanto mettere a tacere una situazione di potenziale scandalo; visitando Alex in ospedale, il Ministro vuole solo assicurarsi che egli sia dalla sua parte e che contribuirà a mettere a tacere la cosa.
A questo punto quindi ci si può soffermare sul titolo del film, e prima ancora del libro da cui il film è stato tratto: Arancia Meccanica (in inglese A Clockwork Orange) è un titolo ossimorico, poiché associa qualcosa di naturale come un'arancia a qualcosa di assolutamente artificiale e meccanico come un meccanismo a orologeria (poiché la traduzione più letterale sarebbe appunto Un'Arancia a Orologeria). Quindi l'essere umano, di per sé una creatura vivente e naturale, viene associato a qualcosa di meccanico e innaturale, che può scattare dentro di lui generando reazioni imprevedibili; e questo è ciò che accade durante tutto il corso della storia: la mente umana, stimolata in un certo modo, reagisce con determinati impulsi, in termini scientifici, secondo il terzo principio della dinamica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. E' il caso di Alex, ma non è tanto la denuncia morale di qualcosa che viene solo dall'essere umano, ma anche la denuncia di qualcosa fuori di esso che lo stimola in un senso e poi in quello immediatamente opposto a seconda dei suoi comodi e interessi, rendendolo così, in termini orwelliani, una non-persona, ma un meccanismo a orologeria.
Aspetti particolari del film sono senza dubbio la colonna sonora, che riprende importanti musiche del repertorio classico, quali Beethoven, Purcell e Rossini, riadattandole ad un film fantascientifico e onirico come Arancia Meccanica; difatti cambiano il ritmo, cambiano i suoni di importanti pezzi di musica classica, la quale è spesso accostata a musica leggera e pop, in un mix decisamente particolare e azzeccato. Infatti Arancia Meccanica non è solo un film di denuncia sociale, ma un fim estetico, dove le ambientazioni, i costumi, tutto vede un richiamo alla pop art e all'arte psichedelica tipica della fine degli anni Sessanta e inizio Settanta. Il tutto verte poi attorno a dei chiari riferimenti sessuali più o meno espliciti , difatti, un'altra critica importante che Kubrick ha voluto muovere alla società era l'uso della donna come oggetto che aveva cominciato a prendere piede proprio in quegli anni. I colori accessi e forti dello psichedelismo sono posti in parallelo con l'asetticità data dal bianco e dalle ambientazioni che, nonostante siano così colorate suscitano una sensazione angosciosa nello spettatore.

Oddio, quanto ho scritto. xD
» Posted: 26/4/2011, 13:50 Salve - » Biglietteria
Grazie a tutte e due del benvenuto! ^^

Caspita... i miei film preferiti... bella domanda! xD
Ce ne sono così tanti che è difficile scegliere.

Dunque, i film di Kubrick mi piacciono molto. Ho adorato V per Vendetta, i film in costume mi piacciono perché mi affascinano, anche se non sempre sono fatti bene...
Più in generale direi comunque che mi piacciono i film che trasmettono un messaggio e che hanno qualcosa da dire.

Ovviamente ho lasciato fuori moltissimi film degni di nota, ma non potevo menzionarli tutti. xD
» Posted: 25/4/2011, 18:06 Salve - » Biglietteria
Ciao a tutti

mi chiamo Eleonora, ho 21 anni e sono di Milano.
Studio Scienze dei Beni Culturali all'università e nello specifico il mio curriculum prevede una specializzazione in cinema, teatro e spettacolo.
Quindi, per ovvi motivi, adorando i film e piacendomi parlarne, ho pensato di presentarmi qui.

Adoro anche l'arte e la letteratura, la musica e le discussioni stimolanti.

A presto. ^^
6 replies since 20/7/2009