Arancia meccanica

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Lily Evans`
» Posted on 22/12/2009, 13:03




CITAZIONE
Arancia meccanica (A Clockwork Orange) è un film del 1971, diretto da Stanley Kubrick.

Tratto dall'omonimo romanzo distopico (che potrebbe tradursi letteralmente Un'arancia ad orologeria) scritto da Anthony Burgess nel 1962, prefigura - appoggiandosi ad uno stile fantascientifico - una società votata ad una esasperata violenza (giovanile, ma non solo) e ad un condizionamento del pensiero.

Trama:

CITAZIONE
In cerca di emozioni forti, Alex quotidianamente compie azioni criminali. Viene arrestato e sottoposto ad un trattamento che lo condiziona alla non violenza. Uscito di galera però, tutte le persone che hanno subito da lui violenze, gli si ritorcono contro...

_____

Lo conosco da poco ma è diventato immediatamente uno dei miei film preferiti. Riesce a far riflettere su quanto la violenza sia praticata anche da chi cerca di combatterla; è radicata nella nostra società, impossibile da eliminare completamente.
Un capolavoro, compresa la colonna sonora (Beethoven, Rossini...).
Per non parlare della grandissima interpretazione di Malcolm McDowell nei panni di Alex.
Pareri?

SPOILER (click to view)
non sapevo in quale categoria metterlo e ho optato per questa ._.
se è meglio cambiare, fate pure


 
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Chili Peppers
» Posted on 22/12/2009, 13:37




sono quasi convinto che ci sia già da qualche parte questo topic
vabbè, è un gran gran gran bel film, un po' malato, ma direi affascinante allo stesso tempo
ed è anche vero quello che dici sulla violenza
è un film che ho sempre consigliato e continuerò a consigliare, è tra i miei preferiti a mani basse!!

ah, poi, cosa da non sottovalutare io sono un Drugo!!
 
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[ Lety ]
» Posted on 22/12/2009, 20:41




*_* Bellissimo
 
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MisStrawberryFields .
» Posted on 28/12/2009, 18:29




Non potevo dare un parere a questo film dal momento che è stato il primo che mi ha portata ad amare il cinema! il film di Kubrick è una grande riflessione sull'uomo, sulla sua natura a contatto con i condizionamenti della cultura.
Il fascino de film, secondo me, è proprio perchè Kubrick porta gli spettatori ad una realtà apparentemente futuristica ma nello stesso tempo confrontato con una realtà attuale.
Provocante, violento e scioccante, un film che ha fatto scalpore, originale ma nello stesso tempo "agghiacciante".
La musica prevalente è quella di Beethoven e di Rossini, esempio lampante della bipolarità del carattere di Alex.
Beethoven rappresenta il fulcro della sua personalità, la parte più intima dischiusa all’interno delle mura domestiche, dedita alla contemplazione.
Per quanto concerne Rossini, egli rappresenta la parte più violenta e l’agire fuori da casa: sentendo la Gazza Ladra, Alex compie azioni di violenza e sesso.
In definitiva, se la sceneggiatura improntata sulla violenza gratuita è arbitrariamente contestabile, analizzando analiticamente la pellicola e osservandola nel suo insieme non può che essere ritenuta un cult movie, frutto di una fervida mente quale Stanley Kubrick.
10/10
 
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° Karol Twist Del Mar °
» Posted on 16/6/2010, 17:53




E' un film che rispecchia il genio che lo ha diretto.
Leggendo gli altri commenti non posso dire nient'altro perchèp avete detto tutto voi, e sono d'accordo.
La doppia personalità di Alex comunque è data, ma questa forse è solo una caratteristica ovvia, da come sono truccati gli occhi, cioè uno molto più di un altro...
 
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» Posted on 26/4/2011, 17:41
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Film stupendo, come la maggior parte dei film di Kubrick. *.*
Io trovo che Arancia Meccanica sia l'analisi di una società che, ai tempi in cui il film è nato, era ancora di là da venire, ma che Kubrick è stato in grado di predire e anticipare nei suoi lati più oscuri; certo, con qualche esasperazione dovuta al genere scelto per il film e comunque ad una tendenza tipica di Kubrick.
I temi principali di questo film sono sicuramente la violenza e la società, ma non come due cose separate: la violenza penetra nella società e la società l'accetta, con un'indifferenza inquietante e quasi disarmante, punendola solo quando giunge ad estremi intollerabili, quali l'omicidio. Ma la violenza più grande è quella psicologica, presente in varie misure nel film e sotto vari aspetti. Non c'è comunicazione famigliare: Alex non comunica con la sua famiglia, che dal canto suo ignora quale sia la vera vita del giovane e non se ne cura, portata a mantenere un'apparenza sicuramente più comoda, ma assolutamente non vera. La violenza fisica è accentuata dalle bravate di Alex che degenerano sempre in una violenza brutale ed estrema che si compiace di se stessa, come traspare perfettamente dalla scena in cui Alex picchia lo scrittore Mr Alexander (curioso omonimo del protagonista, che sarà per lui vittima e carnefice durante il corso della storia) cantando Singin' in the rain. La violenza quindi appare inizialmente come il fulcro del film, ma andando avanti si scopre che non è totalmente vero. Quando Alex uccide l'anziana direttrice di un centro dimagrante e viene catturato, viene catapultato in un mondo capovolto. Infatti le istituzioni che dovrebbero correggerlo e riabilitarlo, sono le prime ad usare un altro ma non meno brutale tipo di violenza su di lui, che passa dal ruolo di carnefice a quello di vittima. Tutto infatti ruota sottilmente attorno al potere e i potenti: il Governo in carica cercherà di promuovere la Cura Ludovico (anche qui va notata l'analogia del nome della cura e il nome di Beethoven, che Alex tanto ama) per la riabilitazione dei soggetti violenti e pericolosi per la società e Alex, grazie alla buona condotta che ha tenuto in carcere, sperimenterà tale cura, la quale altro non è che una violenza psicologica sul paziente, al quale vengono fatte vedere obbligatoriamente scene di violenza dopo avergli somministrato un farmaco che gli faccia provare una sensazione di dolore estremo mentre le guarda, in modo da inibire la sua tendenza alla violenza. Combattere la violenza con altra violenza, in somma, ma dietro a tutto sta, quasi in ombra, il ruolo del potere governativo, che applica questo metodo sui detenuti nella speranza di ottenere consensi e voti. Difatti, la situazione verrà completamente ribaltata alla fine del film, in un paradosso così evidente da portare alla luce una delle accuse principali che Kubrick ha voluto muovere con questo film. Alex infatti, una volta guarito, si inserisce nuovamente nella società e la trova totalmente cambiata: i suoi genitori hanno affittato la sua camera e lo trattano da estraneo ancor più di quanto non facessero già prima, i suoi compagni di violenza sono diventati poliziotti (altro esplicito riferimento alla violenza che il potere usa per combattere la violenza) e si vendicano di lui; infine, sfinito dalle sevizie subite dai suoi amici di un tempo, Alex capita nella casa dello scrittore che aveva picchiato dopo avergli violentato la moglie, il quale chiama la polizia che, attraverso le loro domande e facendogli ascoltare la musica di Beethoven (un tempo tanto amata e ora tanto odiata, in seguito all'uso che di essa era stato fatto durante la Cura Ludovico) lo spingeranno a gettarsi dalla finestra in un tentativo di suicidio per non udire più la Nona Sinfonia. Ed è a questo punto che la situazione cambia in modo paradossale: in ospedale Alex viene raggiunto dal Ministro dell'Interno che, preoccupato solo della pessima conseguenza che la vicenda di Alex e della Cura Ludovico potrebbe scatenare, impedendo a lui una rielezione, si assicura che Alex sia tornato esattamente come prima i trattamenti della Cura, con metodi tra l'altro poco ortodossi. E così sarà: Alex alla fine del film esulterà di gioa, dichiarandosi completamente guarito, poiché la guarigione significava il ritorno a Beethoven e alla sua amata ultra-violenza. Il finale lascia spiazzati, poiché colui che all'inizio del film appariva come un delinquente crudele e sadico, alla fine risulta come una vittima della società, schiavo del Potere che il Potere stesso vuole sfruttare a suo vantaggio, senza curarsi per nulla di lui come individuo, né delle sue inclinazioni violente, ma soltanto del mantenimento dei suoi privilegi. Il Potere fa ciò che fa solo e unicamente per ottenere voti e non si ferma davanti a niente: non gli importa di giocare con la vita e la mente di un essere umano, ma vuole soltanto mettere a tacere una situazione di potenziale scandalo; visitando Alex in ospedale, il Ministro vuole solo assicurarsi che egli sia dalla sua parte e che contribuirà a mettere a tacere la cosa.
A questo punto quindi ci si può soffermare sul titolo del film, e prima ancora del libro da cui il film è stato tratto: Arancia Meccanica (in inglese A Clockwork Orange) è un titolo ossimorico, poiché associa qualcosa di naturale come un'arancia a qualcosa di assolutamente artificiale e meccanico come un meccanismo a orologeria (poiché la traduzione più letterale sarebbe appunto Un'Arancia a Orologeria). Quindi l'essere umano, di per sé una creatura vivente e naturale, viene associato a qualcosa di meccanico e innaturale, che può scattare dentro di lui generando reazioni imprevedibili; e questo è ciò che accade durante tutto il corso della storia: la mente umana, stimolata in un certo modo, reagisce con determinati impulsi, in termini scientifici, secondo il terzo principio della dinamica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. E' il caso di Alex, ma non è tanto la denuncia morale di qualcosa che viene solo dall'essere umano, ma anche la denuncia di qualcosa fuori di esso che lo stimola in un senso e poi in quello immediatamente opposto a seconda dei suoi comodi e interessi, rendendolo così, in termini orwelliani, una non-persona, ma un meccanismo a orologeria.
Aspetti particolari del film sono senza dubbio la colonna sonora, che riprende importanti musiche del repertorio classico, quali Beethoven, Purcell e Rossini, riadattandole ad un film fantascientifico e onirico come Arancia Meccanica; difatti cambiano il ritmo, cambiano i suoni di importanti pezzi di musica classica, la quale è spesso accostata a musica leggera e pop, in un mix decisamente particolare e azzeccato. Infatti Arancia Meccanica non è solo un film di denuncia sociale, ma un fim estetico, dove le ambientazioni, i costumi, tutto vede un richiamo alla pop art e all'arte psichedelica tipica della fine degli anni Sessanta e inizio Settanta. Il tutto verte poi attorno a dei chiari riferimenti sessuali più o meno espliciti , difatti, un'altra critica importante che Kubrick ha voluto muovere alla società era l'uso della donna come oggetto che aveva cominciato a prendere piede proprio in quegli anni. I colori accessi e forti dello psichedelismo sono posti in parallelo con l'asetticità data dal bianco e dalle ambientazioni che, nonostante siano così colorate suscitano una sensazione angosciosa nello spettatore.

Oddio, quanto ho scritto. xD
 
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«ally
» Posted on 27/4/2011, 13:32




ahah mai hai scritto cose interessantissime!
E devo dire di essere completamente d'accordo con te!
Questo film è semplicemente il capolavoro di Kubrick, intenso, drammatico nella sua ironicità e soprattutto, veritierio.
Un ritratto migliore della violenza non è stato mai fatto. Della violenza e della società che per eliminarla non fa altro che usarne dell'altra, forse peggiore.
Per quanto riguarda il titolo mi hai illuminato su molti aspetti, che avevo interpretato solo a metà, quindi ti ringrazio. xD
 
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6 replies since 22/12/2009, 13:03   167 views
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