Frankenstein Junior, la commedia più divertente del mondo

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Chili Peppers
» Posted on 29/3/2010, 17:15




Anno: 1974

Durata: 106 minuti

Regista: Mel Brooks

commedia assolutamente da vedere nonostante sia in bianco e nero.
da sottolineare la grande interpretazione di Marty Feldman nel ruolo di Igor, esilarante.

voto: 8.5/10

Trama: Il giovane medico e celebre professore universitario Frederick Frankenstein (Gene Wilder), nipote del tristemente famoso Barone Viktor von Frankenstein, eredita dal nonno il castello della famiglia in Transilvania. Frederick ha modificato la pronuncia del proprio cognome in Frankenstin per distiguersi dal nonno, del quale rigetta le teorie mediche, considerandole assurde.

Nonostante un forte scetticismo e il disprezzo per gli esperimenti di suo nonno, Frederick si reca in Romania, dove incontra l'imprevedibile aiutante gobbo Igor, nipote del vecchio assistente del nonno (Marty Feldman, in una delle sue più celebri e riuscite interpretazioni), la procace assistente Inga (Teri Garr) e la misteriosa Frau Blücher (Cloris Leachman): quest'ultima, un tempo amante del Barone, tramite un sotterfugio fa ritrovare a Frederick il laboratorio e gli appunti del nonno. Frederick, ricredendosi sulle proprie idee, cerca a propria volta di dare vita a una creatura (Peter Boyle).

Per un errore di Igor, alla creatura viene impiantato un cervello anormale invece di quello dello "scienziato e santo" Hans Delbruck. La situazione sfugge al controllo di Frederick.

In seguito a varie peripezie il mostro fugge dal castello, incontrando dapprima una bambina e poi un eremita cieco che gli dice di chiamarsi Abelardo (interpretato da un irriconoscibile, e non accreditato nei titoli, Gene Hackman) e che, credendo di avere a che fare con un muto, tenta maldestramente di offrirgli la cena ed un sigaro; il mostro, spaventato, fugge di nuovo. Alla fine Frederick riesce a recuperarlo e lo convince di essere una creatura buona. Per dimostrarlo anche alle altre persone organizza un'esibizione teatrale in cui lui e la creatura si esibiscono in un numero di tip tap. Durante lo spettacolo la creatura viene spaventata da un principio di incendio sul palcoscenico e fugge di nuovo.

A questa seconda fuga segue un altro recupero e un'ardita operazione di "travaso" della personalità dal creatore alla sua creatura, per farla diventare il più possibile normale: stavolta tutto fila "quasi" liscio e il professore riesce a scambiare metà delle proprie facoltà intellettive col mostro.

Il film termina con la cessata minaccia (per gli abitanti della zona) da parte della creatura e con due felici storie d'amore, quella del giovane Frankenstein e quella della creatura, ormai civilizzata.

 
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Sion Astal
» Posted on 31/10/2010, 18:20




E' un classico, un film bellissimo! Solo che non è più un film di fantascienza?
 
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1 replies since 29/3/2010, 17:15   94 views
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